


Appartengono anch’essi alla grande categoria dei dolci di origine conventuale.
I frutti della Martorana, infatti,vennero modellati e dipinti per la prima volta nel convento della Martorana a Palermo.
Che, ancora oggi, resta celebre soprattutto per questi biscotti di pasta di mandorle e zucchero che ripetono la forma di piccoli frutti.
La tradizione vuole che nel periodo normanno, in Sicilia, le monache del convento avessero preparato per la prima volta dei frutti, sembra degli agrumi, che avrebbero appeso agli alberi in sostituzione di quelli già colti, per arricchire l'aspetto del loro giardino durante la visita di un personaggio molto importante: un alto prelato o, addirittura, un re.
Da qui il nome dell'impasto utilizzato, Pasta Reale, composto da zucchero o miele, mandorle tritate e chiaro d'uovo, nel corso dei secoli diventato l'odierno marzapane.
La ricetta prevede che il composto di base, mandorle triturate con zucchero e acqua di cannella, sia messo a cuocere in un recipiente di rame non stagnato, poi lavorato ancora caldo nelle forme desiderate. Il passaggio nel forno è l'ultimo atto del rituale.
I frutti della Martorana, infatti,vennero modellati e dipinti per la prima volta nel convento della Martorana a Palermo.
Che, ancora oggi, resta celebre soprattutto per questi biscotti di pasta di mandorle e zucchero che ripetono la forma di piccoli frutti.
La tradizione vuole che nel periodo normanno, in Sicilia, le monache del convento avessero preparato per la prima volta dei frutti, sembra degli agrumi, che avrebbero appeso agli alberi in sostituzione di quelli già colti, per arricchire l'aspetto del loro giardino durante la visita di un personaggio molto importante: un alto prelato o, addirittura, un re.
Da qui il nome dell'impasto utilizzato, Pasta Reale, composto da zucchero o miele, mandorle tritate e chiaro d'uovo, nel corso dei secoli diventato l'odierno marzapane.
La ricetta prevede che il composto di base, mandorle triturate con zucchero e acqua di cannella, sia messo a cuocere in un recipiente di rame non stagnato, poi lavorato ancora caldo nelle forme desiderate. Il passaggio nel forno è l'ultimo atto del rituale.
La tradizione delle famiglie palermitane di acquistare questi dolci novembrini si diffuse ben presto in tutta la Sicilia ed oggi la frutta di marzapane e' diventata una vera e propria arte.


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